Nell’antica Grecia, l’acropoli costituiva la parte alta di un nucleo abitativo (da “akros”, alto e “polis”, città) ed era la sede del potere.
Formata da un colle di roccia calcarea alto 156 metri, largo 150 e lungo 300 circa, essa fu abitata senza interruzioni dal 3000 a.C. e divenne uno dei maggiori centri di tutta l’epoca micenea, come attestano i resti delle mura ciclopiche e di un grande palazzo, sede di potenti signori.
L’acropoli divenne in seguito un luogo sacro: vi furono costruiti templi dedicati alle divinità protettrici della città (Atena, Zeus, Poseidone), altari, recinti sacri e altri edifici dedicati a eroi mitici.
Si conosce poco della storia dell’acropoli dall’epoca micenea fino al VI secolo a.C., ma la sua lenta trasformazione da rocca abitata in santuario finì probabilmente con l’ascesa al potere del tiranno Pisistrato, nella seconda metà del VI secolo a.C.