EMILIA ROMAGNA

Emilia Romagna
Italia in Miniatura

EMILIA ROMAGNA

Palazzo Gotico, Statue Equestri di Ranuccio I e Alessandro Farnese

Il Palazzo Gotico di Piacenza fu iniziato nel 1281 ad opera di architetti piacentini. La parte esistente non è che un quarto della costruzione ideata e non compiuta. È una tra i più bei palazzi comunali d’Italia per l’associazione del marmo con il cotto, per le preziose decorazioni in terracotta delle finestre e per la varietà dei disegni. La parte frontale è composta da 5 arcate a sesto acuto a cui corrispondono le 6 finestre polifore. In una nicchia si trova la Madonna di Piazza.

Lo storico Campanone si trova nella torretta centrale della merlatura e veniva usato per richiamare il popolo nelle grandi occasioni. A fianco del palazzo si trovano le due bellissime statue equestri raffiguranti Alessandro e Ranuccio I Farnese.

Arco d’Augusto

Fu eretto nel 27 a.C. in onore di Augusto, nel punto dove terminava la Via Flaminia e iniziava la Via Emilia. È il più antico degli archi trionfali romani a noi pervenuti. L’insieme abbastanza decorativo è costituito da un arco ad una sola volta, fiancheggiato da colonne e sormontato da timpano. L’altezza dell’intero Arco, senza la parte dei merli, aggiunta nel medioevo, è di 15,86 m.

 

Castello di San Leo

Sull’alto della rupe, in posizione inespugnabile, 
sorge la Rocca che si presenta maestosa con la sua cortina a beccatelli e i poderosi torrioni cilindrici.
Di origine medievale, fu ampliata da Francesco di Giorgio Martini (sec. XV), 
per incarico di Federico III di Montefeltro. Vi furono rinchiusi, fra gli altri, il Conte Cagliostro, 
che qui morì il 26 agosto 1795 e Felice Orsini. Nelle sale vi sono un museo e una pinacoteca.

Basilica di Sant’Apollinare

La basilica di Sant’Apollinare domina la vasta pianura di campagna della città di Classe, antico porto di Ravenna. Venne edificata nel VI sec. per volere del vescovo ursicino per onorare la memoria del vescovo Apollinare. 

La facciata ornata con una trifora con archetti è preceduta da un portico. Sui fianchi si aprono finestre e arcate cieche. Il campanile del X sec. a forma cilindrica è il più alto di Ravenna. L’interno è ripartito in tre spaziose navate divise da 24 bellissime colonne con capitelli bizantini decorati di fogliame traforato. L’abside è ornata di meravigliosi mosaici del VI e VII sec. con figure simboliche. Nel catino mosaicato l’effige di Cristo nel mezzo ad una croce cinta da corona e il Padre Eterno uscente da una nube che indica con una mano Gesù, ai lati sono le figure di Mosè ed Elia e le tre pecorelle in basso simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.

La parte inferiore del catino con un prato, alberi, fiori e uccelli, ha al centro Sant’Apollinare orante con ai lati sei pecore per parte che simboleggiano i fedeli.

Mausoleo di Teodorico

È una singolare e massiccia costruzione poligonale a due piani, di carattere barbarico. Il piano inferiore è formato da arcate cieche, quello superiore è circondato esternamente da una terrazza. È sormontato da una cupola formata da un sol blocco di calcare d’Istria di 1 m. di spessore e 34 m. di circonferenza. Fu fatto erigere dal Re Goto Teodorico, nel 520, e contiene ancora, nell’ interno, una vasca dove furono adagiate le sue Spoglie.

 

Teatro Regio

Il Teatro di Parma venne iniziato nel 1821 su disegno di Nicola Bettoli. Eretto su parte dell’area del monastero di S. Alessandro e di fronte al Palazzo Ducale rispondeva alle esigenze delle corti signorili essendo luogo per spettacoli ed avendo una comoda e conveniente localizzazione. In più il Teatro Regio di Parma racchiudeva con i suoi avancorpi leggermente arretrati e con la galleria porticata uno spazio caratterizzato da funzioni e relazioni diverse: religiose, politiche e del tempo libero.

Duomo e Ghirlandina

Il Duomo è il più importante monumento della città. La sua costruzione venne iniziata nel 1099 e fu solennemente consacrato nel 1184 dal papa Lucio III. Di grande interesse sono le sculture, opera di Wiligelmo, ai lati dei portali. La tribuna è sormontata da un grande e magnifico rosone gotico. Sul fianco meridionale a sinistra si trova la romanica Porta dei Principi e a destra la gotica Porta Regia; mentre sul fianco settentrionale si apre la Porta della Pescheria.

È da notare l’inclinazione delle tre absidi verso la torre che a sua volta pende verso di esse. La torre innalzata quasi contemporaneamente al duomo fu terminata nel 1319. Il nome Ghirlandina, simbolo della città, deriva dalla corona di colonnine che, come una ghirlanda, ne cinge la parte superiore. È alta 86,12 m. e ha una pendenza di 1,40 m., è composta da sei piani.

 

Castello di Ravaldino

Nel 1225, per iniziativa degli Ordelaffi la città di Forlì iniziò la costruzione della cinta murata. Durante il secolo XIII il possesso della città passò più volte da parte guelfa a parte ghibellina. Verso la metà del 1400 la città passò nelle mani dei Visconti, della S. Sede e successivamente degli Sforza. In quegli anni Forlì era guardata da tre rocche: di Ravaldino costruita intorno al 1360; di S. Pietro, demolita nel 1741 e da un fortilizio distrutto nel 1406 e ricostruito dagli Ordelaffi nel 1411.

Oggi, dell’antica cinta muraria restano solo alcuni tratti: uno è quello del bastione quadrangolare detto anche Torrione del Giglio. La Rocca di Ravaldino venne più volte rinforzata per adeguare alle esigenze di difesa la sua struttura.

Piazza Maggiore, Fontana di Nettuno, Torri e S. Petronio

La Fontana del Nettuno, capolavoro del Gianbologna, è considerata una delle più belle e armoniose fontane del Rinascimento. Venne innalzata tra il 1564 e il 1566.
La statua del Dio Marino è chiamata dai Bolognesi Il Gigante.

Da alcuni punti di osservazione la statua presenta curiosi particolari: il pollice della mano sinistra, vista da una particolare angolazione, offre una visione singolare. Piazza Maggiore è il centro monumentale della città. 
Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno sono unite l’una all’altra e danno l’impressione di formare un’unica piazza che domina la stupenda chiesa di S. Petronio con la sua scura facciata incompiuta. Nel lato sud il merlato Palazzo dei Notai, ad ovest il Palazzo Comunale. Il lato opposto è costituito dal Palazzo dei Banchi e di fronte la chiesa il Palazzo del Podestà. S. Petronio è la quinta chiesa cattolica per vastità venne iniziata nel 1390 e fu completata tra il XV e il XVI sec. 

La facciata incompiuta presenta sul portale mediano uno dei cicli scultorei più preziosi del primo Rinascimento le storie del Vecchio e del Nuovo testamento di Jacopo Della Quercia. Un tempo in Bologna erano circa 200 le torri che si ergevano sulla città, oggi pure essendo rimaste come simbolo inconfondibile della città, ne sono rimaste soltanto 77, in gran parte mutilate o ridotte a soli avanzi.

L’Asinelli le domina tutte, inconfondibile per la sua pendenza. Costruita intorno al 1110 è alta 97,20 m. e ha uno strapiombo nell’asse di 1,23 m. La Torre Garisenda fu costruita contemporaneamente, è alta 48,16 m. e ha uno strapiombo nell’asse di 3,22 m. 

Castello Estense

Il Castello Estense è il più grandioso capolavoro dell’architettura militare nel tardo medioevo. Sorse nel 1385 per volere del Marchese Nicolò II, l’architetto fu Bartolino Ploti. La pianta quadrata emerge da un ampio specchio d’acqua, le quattro torri angolari del castello, di cui una preesistente, sono unite da poderose cortine, gli accessi sono muniti di rivellini proteggenti i ponti elevatoi.

L’antica merlatura coronante l’edificio ove ora si vedono le balaustrate di marmo, venne abbattuta nel XVI sec. In quegli anni vennero anche aggiunti dei sopraccorpi alle torri e l’edificio prese accenti rinascimentali corrispondenti all’interno splendore della residenza dei Principi. Alcune delle sale interne, come quella dei Giganti o come quella dei Giuochi, hanno soffitti fastosamente decorati con figurazioni d’antichi ludi atletici.

Santuario della Madonna di S. Luca

A Bologna fuori Porta Saragozza si alza una collinetta un tempo chiamata S. Maria in Monte o Colle della Guardia, oggi conosciuta più semplicemente come Colle di S. Luca.
Intorno al 1100 sulla cima sorgeva un piccolo eremo dove venne conservata per molti anni la Madonna di S. Luca. La vecchia chiesa, rifatta nel 1306 e ampliata nel 1481 venne completamente ristrutturata e riprogettata da Carlo Dotti nel 1757.

Questo bellissimo edificio ornato e dipinto conserva ancora, dietro l’altare maggiore, la venerata Madonna Bizzantina.

Secondo la leggenda la Madonna di S. Luca fece costruire, preoccupata per la pioggia che bagnava i fedeli, il portico che da porta Saragozza arriva fino al Santuario. Questo portico, il più lungo del mondo, oltre 3 km, si snoda attraverso 666 archi dalla porta fino al colle.


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